7 Tappa l' Altra Staffetta Az. Ag. Tenuta Santi Giacomo e Filippo

Per la settima tappa de L’Altra Staffetta siamo stati accolti dal furgoncino verde della Tenuti Santi Giacomo e Filippo.

Di lì a poco, è arrivato anche il team di vendemmiatori sopra l'agribus. Il nutrito gruppo di partecipanti è stato accolto da Marianna Bruscoli <<siamo giunti alla terza edizione dell'instavendemmia che quest' anno cade in concomitanza con la tappa de l’ Altra Staffetta.

l’ altra staffetta arriva alla tenuta santi giacomo e Filippo per la vendemmia non solo bianchello del metauro o biancone ma anche sangiovese

Questo momento è molto importante per capire cosa c'è dietro ad una bottiglia. Cercheremo di farvi cogliere nel concreto cosa sia la vendemmia. Ci sposteremo poi in cantina dove vedremo come si passa dal mosto al vino. Festeggeremo poi, come si faceva una volta, con una bella grigliata>>. Guido Bravo enologo dell'azienda <<Vedremo parti del lavoro nei campi e del lavoro in cantina e ampio spazio sarà dato ai più piccoli>>. Marco Tomassetti, responsabile della cantina <<la proprietà comprende 360 ettari, non tutti a viti, solo 12 ettari, ma il progetto più grande è quello vitivinicolo. Coltiviamo in assetto biologico. Crediamo fortemente nell'agricoltura di un tempo. Da oltre 30 anni portiamo avanti questo modo di lavorare.

Per poter avere la forza, la pazienza e l'amore per il lavoro come quello di un tempo, servono uomini che lavorano allo stesso modo, in sinergia. Tutto ciò che abbiamo intorno a noi, le piante e le viti, sono entità vive, che risentono nel bene e nel male delle persone che hanno intorno. Il momento della vendemmia è uno dei momenti più importanti. Si raccoglie il lavoro di un anno. È il raggiungimento di un obiettivo fondamentale. Per un anno la vite viene seguita, defogliata e protetta (soprattutto in anni come questo, dove il mese di maggio è stato molto piovoso) si arriva poi finalmente alla vendemmia.

Momento importantissimo che non consiste nel semplice taglio dei grappoli – spiega appassionatamente Tomassetti - Per 15-20 giorni prima della vendemmia si monitorano i grappoli quotidianamente per studiare la curva di maturazione della vite. Se alla fine del monitoraggio si hanno determinati parametri (prefissati all’inizio), parte il taglio dell'uva. La “prima vendemmia” è quella di diradamento, dove vengono tolti i grappoli meno belli. Si passa poi al secondo passaggio dove si prelevano i grappoli migliori. Questi devono essere tagliati nella giusta maniera e deposto con cura. Se il grappolo viene maltrattato, partono processi di fermentazione che vanno a intaccare la qualità del vino. Si selezionano i grappoli per fare in modo che in cantina arrivino solo i migliori.
La vendemmia è quindi qualcosa di molto delicato: per fare del grande vino deve essere portata in cantina della grande uva. Per avere una grande uva il lavoro duro va fatto nel campo. Anche dopo il raccolto la pianta viene curata, in modo tale che possa arrivare nel miglior modo possibile all'inverno, al letargo e si risvegli al meglio nel nuovo anno>>. 

il momento della vendemmi dell’ uva sangiovese poi passeremo al biancone o bianchello della metauro per la staffetta del bianchello e l’altra staffetta una tappa importante

Un aspetto molto importante è il grado zuccherino. Fondamentale per l'uva, poiché ne definisce il tasso alcolico. È dunque partita una piccola gara tra i partecipanti: trovare il chicco di uva più dolce. Con il refrattimetro sono stati analizzati tutti i chicchi e l'acino più dolce ha vinto un bel premio firmato Tenuta Santi Giacomo e Filippo!
Tutti hanno potuto provare a raccogliere dei grappoli per poi adagiarli nei secchi. 

la tenuta santi giacomo e Filippo dopo la vendemmia del sangiovese e biancone o bianchello ci si rilassa nella Spa sarebbe bello per la staffetta del Bianchello o l’altra staffetta

Finito di raccogliere in vigna, ci siamo spostati in cantina dove si è dato il via alla gara della pigiatura tra i bambini. Ad ognuno dei cinque gruppi sono stati dati cinque chili di grappoli e tre minuti di tempo. Al via hanno iniziato a schiacciare i grappoli incitati dai genitori e da tutti i presenti. Una volta scaduto il tempo, è stato pesato il mosto prodotto da ogni squadra. I vincitori sono stati Giacomo, Asia e Davide.
Questo gioco (molto apprezzato dai bambini) serviva a fare capire che alla selezione dell'uva nel campo, segue la pigiatura che permette di ottenere il mosto. La tecnologia permette di arrivare ad un alto livello di lavorazione delle uve. Uva e mosto non devono essere maltrattate e le macchine di oggi permettono una lavorazione delicata, ma efficace a livello di qualità. 

consegna della tessera pesante a Marianna bruscoli della tenuta santi giacomo e Filippo con Anna Bracci presidente dell’ associazione camminando sui tuoi passi la staffetta del bianchello e l’altra staffetta

L'uva raccolta è stata inseriva in una pigia diraspatrice. Il raspo viene separato dall'acino, per essere riportato in vigna e diventare concime. La buccia e il mosto arrivano alla pressa, dove l'assenza di aria permette che non parta l'ossidazione. Il mosto viene portato poi nella botte. Dove resterà alcuni mesi, in base al tipo di vino. È poi seguito un assaggio del mosto ricavato dai grappoli raccolti poco prima.

La cena è stata a cura della macelleria di Lino Landi: una ricca grigliata accompagnata da un ampio buffer di verdure. Durante la serata sono stati premiati i bambini che hanno pigiato più mosto. È stato consegnayo a tutti un diploma di partecipazione. Premiati poi gli adulti. 

Durante la serata, Anna ha spiegato il progetto di Erranze Marchigiane, de La Staffetta del Bianchello e de L'Altra Staffetta. È stata consegnata a Marianna la Tessera Pesante che ha ringraziato ribadendo <<Amiamolo questo territorio. Facciamolo conoscere>>.
Presente alla serata anche Marco Pirozzi promotore del progetto Francesca Pirozzi Onlus <<Lo scorso anno è nata questa collaborazione tra cibo e vino ideale – ha spiegato – Il ricavato viene dato a dei ricercatori dell'Università di Urbino. Un progetto concreto che unisce cose goliardiche e belle del territorio con progetti importanti>>.
Una mezza giornata molto apprezzata dai partecipanti, ma anche dallo staff dell’azienda: <<Questo genere di iniziative sono molto importanti, soprattutto per i ragazzi del territorio che amano mangiare sano e bere del buon vino – spiega Giorgia Marcari – Un momento conviviale soprattutto per coloro che amano vivere la propria terra>>. Anche Guido Bravi, da poco diventato ambasciatore dell'Università di Scienze Gastronomiche di Slow Food ha sottolineato l’importanza di un’apertura delle cantine e di una sempre maggiore collaborazione tra le realtà del territorio :<<Sono contento di ospitare contemporaneamente due eventi per noi molto importanti come L’altra Staffetta e instavendemmia che ci permette di esprime il nostro lavoro e porre attenzione sulle attività agricole che sono la struttura portante di ogni paese sano, ma troppo spesso soffrono di scarsa considerazione>>.