Tre ospiti illustri

rossini raffaello bramante nel 50 anni del bianchello del Metauro

Un’istanza in Paradiso

ha sconvolto i piani eterni:

ben tre alme, col sorriso,

al ministro degli interni


han rivolto una preghiera

per tornare sul Pianeta,

lì per lì, la stessa sera,

perché invece di compieta



i mortali in molti posti

fan sovente gran baldoria,

accoppiando vini e arrosti,

sì che questa è ormai la storia.



Il ministro, ossia San Pietro,

mai finora avea sentito

che qualcun tornasse indietro,

ove è spirito smarrito.



Lì, d’acchito, fu perplesso

il sant’uomo, ex pescatore,

e per non passar da fesso

chiese al Santo Bevitore



un parere appassionato,

perché in simili frangenti

niente è fatto a buon mercato,

e, per giunta, a stretti denti!



Il ritorno a questo mondo,

colorato globo tondo,

che da tempo lor mancava

certo l’uomo non deprava,



perché ormai è risaputo

che il buon succo della vite

in colui che ne ha bevuto

ha virtù quasi infinite:



un bicchier di vin sincero

fa veder più bello il vero;

chi ne beve sull’altare

ha più grinta a predicare…



Eran,  quelli, tre signori

rinomati per bravura

nelle arti, le maggiori,

meno che in letteratura.

le rime dedicate al Bianchello del Metauro per i 50 anni di doc


L’un Bramante era nomato,

dei più nobili, architetto,

che ai suoi tempi era stimato

di grandissimo intelletto.



Una cosa, tra le prime:

era di palato fine,

e il suo nome derivava

dal bramar ciò che più amava,



perciocché prediligeva

-si perdoni il ritornello-

se mangiare lui doveva,

pasteggiare col Bianchello



Altro genio, a dir, famoso

solo avvezzo a buoni vini

con la mente sua, a ritroso,

rimpiangeva i bei festini



che a Parigi consumava,

quasi fosse un po’ in esilio;

lui, che i Franchi in visibilio

con le note sue mandava.



Per trovare ispirazione

a una sua composizione,

dopo avvio, se si bloccava,

un aiuto lui trovava:



preso dalla nostalgia

dell’Italia e del suo mare,

si metteva a sorseggiare

un bicchier di malvasia.



Ma l’effetto più sicuro,

che alla fine lo sbloccava?

Con gran gusto si scolava

una coppa di Bianchello.



Si dirà: “Manca la rima

nel discorso fatto prima!”

Come  fece Gioacchino

io sorseggio ora quel vino,



e così, dopo un assaggio,

vado avanti nel rimare,

per aggiunta di coraggio,

più o men come mi pare.



A trattare con San Pietro

si fa avanti Raffaello

che s’inventa sul più bello

il perché tornare indietro,

Rodolfo Tonelli legge rime dedicate al bianchello del Metauro e vino


laggiù, in terra marchigiana,

entro fine settimana,

perché c’è un anniversario

a dir poco straordinario.



Ma San Pietro è dell’avviso

che, assaggiato il Paradiso,

mai vien voglia di tornare

sulla terra per penare.



- Qui la legge non prevede

che si lasci questa sede!

Dice in ruolo da ministro,

sventolando il suo registro.



Ma il pittore Raffaello

sente odore di Bianchello,

e gli scattan le endorfine

a pro’ del palato fine.



- Noi vogliamo esser presenti

a quei gran festeggiamenti

che si fanno in terra nostra,

ché da tempo si dimostra



(vien da qui la petizione)

quanto è grande devozione

a che sempre sia vicino

Santo Spirito Divino.



Perciò sempre sia lodato

chi il Bianchello l’ha inventato

e chi ad arte lo conduce

e a livello doc produce.



Noi vorremmo andare insieme,

perché abbiam palato fino

alla festa che ci preme

dello spirito… di vino.


A evitare un precedente

che anche in Cielo è sconveniente…

perché, come sulla Terra,

anche lì scoppia la guerra?,




il sant’uomo, in soggezione,

aggirando il protocollo,

assentì alla petizione,

anche se ob torto collo.




Son, pertanto, in mezzo a noi ,

sotto le mentite spoglie,

i suddetti nostri eroi,

pronti a soddisfar le voglie,

lettura in vigna nella pesaro e urbino marche

ma col patto convenuto

di tacere in assoluto,

di non dire manco A

sulla loro identità.

Quindi aggiungo in gran segreto

-qui  lo dico e qui lo nego-

non vi fate meraviglie…

stanno dentro le bottiglie.

Dott. Rodolfo Tonelli