Il Giusto del Mezzo

il giusto del mezzoIl senso della misura. Il lascito di Piero della Francesca è la proporzione nel vino bianchello del Metauro DOC la staffetta del bianchello

Immagine, Giusto Mezzo, Banshen, Calligrafia

Se il vino può essere considerato come un corpo con l’anima, esso possiede una forma con le forze interne, quando tali forze interagiscono e reagiscono fra di loro determinando non solo il carattere ma anche la fisicità. 

Anche se le diverse tradizioni culturali e gli accumuli storici in Cina e nei paesi occidentali, hanno influenzato le loro rispettive tendenze e caratteristiche nell'arte, nell'estetica e perfino nella cultura enologica, la forza di trovare la via giusta e l’animo armonico diventano sempre lo stesso mezzo per il raggiungimento del medesimo traguardo-----L’EMOZIONE.

Il 5 maggio del 2019, la Staffetta del Bianchello e l’Altra Staffetta, ideata dalla compianta sommelier Sara Bracci, ha celebrato l’evento al Palazzo Ducale di Urbino Marche, dove si è tenuta la tappa numero zero, che ha inaugurato il progetto basato su una serie di incontri in 26 cantine ( 19 di la Staffetta del Bianchello + 7 de l’Altra Staffetta) della provincia durante tutta l’estate. Sovrinteso e coordinato dalla presidente dell’Associazione Culturale Camminando sui tuoi passi Anna Bracci e dal delegato  dell’Associazione Italiana Sommelier Marche Urbino Montefeltro Somm. Prof.sta Raffaele Papi, sostenuto da Associazione Italiana Sommelier con il suo presidente Somm. Prof.sta Antonello Maietta , da AIS Marche con il presidente Somm. Prof.sta Stefano Isidori in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche Palazzo Ducale di Urbino

La conferenza con il titoloIl senso della misura. Il lascito di Piero della Francesca è la proporzione nel vino, presentata dallo storico e sommelier Armando Castagno, è stato uno tra i più coinvolgenti momenti della giornata. Il maestro ha utilizzato le parole Leggerezza, Definizione, Incisività, Weight, Gradualità, Purezza, Luminosità e Misura per collegare il mondo dell’arte con quello del vino. Ha  raccontato l’importante figura rinascimentale, Piero della Francesca, con i suoi capolavori, il suo eccellente contributo all’arte occidentale, caratterizzato dall'estremo rigore della ricerca scientifica prospettica, dalla plasticità e dalla monumentalità delle figure, dall'uso in funzione della luce e dei colori. 

L’armonia universale nel mondo occidentale ha avuto origine nella tradizione filosofica dei pitagorici, per definire il concetto nella musica, soprattutto sulla lira, lo strumento musicale di Apollo. E dopo, l’armonia intesa come disciplina teorica, si applica in ogni cosa che si attiene tanto ai rapporti quanto alle proporzioni tra le varie parti, per produrre una piacevole sensazione. 

armando castagno Il senso della misura. Il lascito di Piero della Francesca è la proporzione nel vino bianchello del Metauro DOC palazzo ducale di urbino

« La bellezza è accordo e armonia delle parti in relazione a un tutto al quale esse sono legate secondo un determinato numero, delimitazione e collocazione, così come esige la concinnitas, cioè la legge fondamentale e più esatta della natura.»


Il Rinascimento è un movimento umanistico basato sulla scoperta della cultura antica, riconoscendo la bellezza e la proporzione armoniosa, perseguendo la forma perfetta e l'espressione naturale, che ne fornisce una nuova interpretazione. Diversamente dalle altre epoche, le persone del Rinascimento si collocavano al centro dell'universo, usando la ragione, la conoscenza scientifica e la comprensione della tradizione in armonia con la realtà circostante. La giusta proporzione, tra la ragione e la fede, tra l’uomo e la natura, tra l’uomo e il mondo circostante è considerata come la legge universale durante tutto il periodo rinascimentale.

Cosi ho collegato la cultura cinese, la quale considera il mondo come un insieme integrale di relazioni organiche, tutte basate sull'intuizione e la forza interiore, sull'esperienza dell'emozione della vita quotidiana, per stabilire la comunicazione con il mondo intorno, percepita attraverso gli stati d’animo. Nel Giusto del Mezzo, uno tra i quattro libri del canone Confuciano, equilibrio è considerato quando l’uomo vive nello stato che non prova sentimenti ed emozioni. Invece, lo stato più difficile da raggiungere, è quando sentimenti ed emozioni vengono suscitati generando le reazioni dell’uomo. Il giusto mezzo perfetto è quando l’uomo si comporta con coerenza e bilanciamento con gli altri con la natura e col resto del mondo, proprio questo stato ideale è considerato AMORNIA. La ricerca dell’armonia tra uomo e natura, la convivenza e la combinazione tra la concretezza reale e l’illusione virtuale, la quale appartiene alle proprie caratteristiche strutturali, che significa immaginare un altro strato di spazio del mondo reale, che fornisce le basi ideologiche e teoriche per la cultura cinese. L'armonia è bellezza, rapporto tra proporzione e forma, tra moderazione e misura, tra uomo e cosmo, la quale è stata applicata anche alla pittura, all’architettura e tutta l’arte in generale in Cina. 

armando castano Piero della Francesca palazzo ducale di urbino in occasione della presentazione de la staffetta del bianchello e l’altra stafeftta bianchello del metauro

Nei cenni storici, il Metauro, è stato citato da T. Livio nella storia romana della battaglia del Metauro tra i romani e i cartaginesi  nel 207 a.c. 

« Inter Romanos et Carthaginienses ingens et asperrimum certamen erat atroxque caedes utrimque edebatur (…) Postremo Hasdrubal, cum haud dubie Romanis victoria esset, ne superstes suo exercitui esset, concitato equo, se in cohortem Romanam immisit et pugnans cecidit. Nunquam eo punico bello plus hostium uno proelio interfectum est aequataque denique visa est Cannensis clades » ( T. Livio)



Il poeta Torquato Tasso, nelle sue Rime La Canzone al Metauro durante il suo soggiorno a Fermignano nel 1578 dopo il secondo fuggitivo da Ferrara, scrisse:

 « O del grand’Apennino / figlio picciolo sì ma glorioso,  / e di nome più chiaro assai che d’onde, / fugace peregrino / a queste tue cortesi amiche sponde / per sicurezza vengo e per riposo. / L’alta Quercia che tu bagni e feconde / con dolcissimi umori, ond’ella spiega / i rami sì ch’i monti e i mari ingombra, / mi ricopra con l’ombra. / » ( T. Tasso)

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Il Metauro è un fiume la cui zona di produzione dei vini Bianchello del Metauro DOC, da nord a sud, abbraccia 18 comuni in provincia di Pesaro-Urbino. Fano, Cartoceto, Saltara, Serrungarina, Montefelcino, Isola del Piano, Fossombrone, S. Ippolito, Montemaggiore, S. Giorgio, Piagge, S. Costanzo, Orciano, Barchi, Fratterosa, l'isola amministrativa del comune di Mondavio denominata Cavallara, compresa tra i territori comunali di Serrungarina, Montemaggiore, Piagge, S. Giorgio e Orciano, e parte dei territori comunali di Urbino e di Fermignano. Il Bianchello del Metauro deve il suo nome al vitigno da cui proviene, cioè il bianchello, chiamato anche biancame, di un colore verde scarico e buccia sottile, con grappolo medio-grande e di forma cilindrico-conica. Per la produzione del Bianchello del Metauro è ammesso l’utilizzo per un minimo del 95% del vitigno Bianchello (biancame), per il restante un massimo del 5% può essere utilizzata Malvasia toscana (Malvasia bianca lunga). 

Nell’enologia, la forza e la ricerca della perfezione per raggiungere i risultati migliori, esiste durante ogni fasi della produzione di vini, partendo dal vitigno, il terreno, il microclima, le tecniche colturali, i tempi ed i metodi della vendemmia, la scelta di sistemi di vinificazione, i periodi di maturazione, fino all’utilizzo del tipo di contenitore e del tempo dell’affinamento, ecc. Come nel caso del bianchello, si trova nei terreni molto compatti e ricchi di sostanze organiche con il Clima Sub-continentale tra le colline marchigiane. Il suo “terroir” decide la sua specialità e la sua identità, per le quali non esistono processi indipendenti ma ogni singolo evento è sempre, sotto certi aspetti, dipendente dall’ambiente generale. Coltivare i vigneti con metodologie a basso impatto ambientale nel rispetto della terra, conoscendo la tipologia del suolo, la pendenza del terreno, il clima e il fattore umano per aggiungere l’equilibrio tra uomo e natura, sono le basi fondamentali delle ideologie produttive del Bianchello del Metauro. 

palazzo ducale di urbino coltile d’ onore brindisi sommelier Raffaele Papi e il direttore peter Aufreiter nella presentazione de la staffetta del bianchello bianchello del metauro doc

La caratteristica naturale del vitigno bianchello, definisce la sua vinificazione in acciaio dai maggiori produttori di zona, per dare il massimo effetto olfattivo del fruttato florale che il vitigno porta con sé, enfatizzando la sensazione della freschezza e della sapidità. Al contrario, rispettando la tradizione naturale, con il rischio di vanificare la nota fruttata e di contrarre la sua struttura filiforme, le prove di passaggio nel cemento, nell’anfora e nel legno di alcuni produttori risultano comunque sempre più trionfanti, affermate e sorprendenti. 

Se il vino può essere considerato come un corpo con l’anima, esso possiede una forma con le forze interne. La forma si determina dall’aspetto visivo come la limpidezza, il colore, la consistenza; da quello olfattivo attraverso l’intensità, la complessità, la qualità; e dalla sintesi gusto-olfattiva con le sensazioni saporifere e tattili. L’elemento chiave dell’equilibrio è la forza su cui si regge la contrapposizione adeguata e il bilanciamento fra le morbidezze (zuccheri, alcoli e polialcoli) e le durezze (acidi, tannini, sostanze minerali). Nei casi dei vini bianchi, ottenuti mediante spremitura diretta del succo d’uva, maggiormente senza macerazione delle bucce, il loro equilibrio gusto-olfattivo si fonda sulla caratteristica gustativa principale rappresentata dall'acidità, un fattore che conferisce freschezza, un elemento fondamentale capace di contrastare ed equilibrare l'alcol. 

Lo stato equilibrato, portando insieme con l’intensità e la persistenza incide sul livello qualitativo del vino. Durante il suo percorso e lo stato evolutivo, le forze interne che agiscono continuamente e non si fermano mai, devono sempre, con giusto mezzo, dare la proporzione e la misura tra le varie elementi, per esprimere il meglio di sé, per raggiungere la massima interpretazione di AMORNIA.  

Simone Savoia